Pulizia S.S. 460 Gran Paradiso

Ringraziamenti per la pulizia SS460 

Desidero esprimere la mia gratitudine per l'iniziativa presa riguardo alla pulizia della SS460 Gran Paradiso. È con grande gioia che, lunedì 25 marzo, ho appreso che la strada è stata ripulita.

 
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DOPO UN PO' DI ANNI, CI RISIAMO...
 

-          - Alla società A.N.A.S.

-         --  Ai Sindaci e a tutte le amministrazioni di maggioranza e di minoranza dei Comuni i cui territori toccano la SS 460 Gran Paradiso.

-         --  Ai mezzi di informazione.

Gentili Autorità,

Non posso restare in silenzio di fronte alla vergognosa situazione che persiste lungo la SS 460 Gran Paradiso, specialmente nella tratta tra Caselle e Lombardore. Nonostante le segnalazioni e gli interventi passati, la spazzatura continua a infestare la strada.

È inaccettabile che una strada ben tenuta come la SS 460 sia contaminata da rifiuti e immondizia. Mi chiedo come sia possibile che vengano stanziati fondi considerevoli per la manutenzione stradale, mentre l'igiene della stessa viene palesemente trascurata.

Come in passato, continuerò a sollevare la mia voce e a sensibilizzare le autorità competenti finché non verranno prese misure concrete per risolvere questo problema endemico. Le foto allegate, scattate il 7 febbraio 2024, parlano chiaro: credo sia necessario agire.

 È tempo che le amministrazioni interessate si impegnino a tenere pulita questa strada. È diritto dei cittadini avere strade pulite e sicure.

Fatemi sapere quali azioni intendete intraprendere per porre fine a questa vergogna, prima che questa strada venga ribattezzata “Gran Paradiso di Spazzatura”.

Confido in un vostro interessamento e resto in attesa di una risposta.

Cordiali saluti.







VECCHIE SEGNALAZIONI, a partire dal 2017
 
VI PRESENTO IL CANAVESE
SP460, Gran Paradiso e Pedimontana, da Caselle a Ivrea

















  LA PULIZIA DELLE STRADE NEL CANAVESE

Avevo già scritto   per la pulizia della SP460; adesso, rielaborando quanto scritto, aggiungo la sporcizia presente lungo la Pedemontana. Ma voglio dare una notizia illuminante: c’è un pianeta nella nostra galassia dove sembra che ci siano degli amministratori della cosa pubblica che si occupano della pulizia delle strade. Pare, anche, che un giorno verranno sulla terra e ci insegneranno come fare. Forse (ma questo lo penso io), semplicemente puliscono...
Mi impegno a far pervenire questa notizia a tutti gli amministratori dei Comuni del Canavese e agli enti che gestiscono le strade, affinché la divulghino nelle popolazioni.

Questo appello è indirizzato a chiunque ha un dovere verso la cosa pubblica: quindi a tutti i cittadini. In particolare è destinato agli abitanti, ai frequentatori e agli amministratori pubblici del Canavese.
La lettera che segue è già stata inviata soprattutto alla Provincia di Torino e ai Comuni di: Leinì, San Benigno, Lombardore, Rivarolo, Feletto e altri. Ma anche ad alcuni, mezzi d’informazione.
L’invito è per tutti coloro che hanno a cuore la pulizia del proprio territorio: fate girare questa pagina, affinché qualcuno, leggendola, si possa riconoscere. Io mi impegno a non desistere…

LA CIVILTÀ DELLA SPAZZATURA

Mi piacerebbe poter parlare soltanto di civiltà, ma ahimè in quest'epoca è difficile parlarne senza parlare di sporcizia e spazzatura: inevitabile conseguenza del consumismo.
Mi capita a volte, percorrendo strade extra urbane, di vedere sul ciglio della strada delle buste di plastica piene di spazzatura buttate da qualche imbecille. Ma si tratta di avvenimenti sporadici, o temporanei, perché qualcuno si preoccupa di far ripulire. In questa casistica, certamente, non rientrano alcune zone del canavese, soprattutto la SP tra caselle e Ivrea: una vergogna così, che persiste da decenni, non l'ho visto nemmeno nelle periferie di Paesi sottosviluppati.

Ho una casa nel Canavese e settimanalmente percorro la strada che da Caselle porta a Ivrea. L'ultima volta che è stata ripulita qualche zona risale ad almeno dieci anni fa, ad eccezione della zona di Lombardore- Leinì che qualche anno fa, dietro questa stessa lettera, è stata ripulita. Ma oggi è più sporca di prima, come lo sarebbe casa mia se la pulissi ogni dieci anni.
Ma chi è colpevole di tale incuria? Forse il colpevole sono io stesso, perché non passo il mio tempo soltanto a scrivere lettere di protesta.
Penso che ogni cittadino che tutte le mattine ha facoltà di poter decidere se quel giorno vuole mangiare o vuole digiunare, lo può fare perché ha la fortuna di vivere nella società del benessere materiale. Ma non sempre il benessere è sinonimo di civiltà. La civiltà di un popolo, recita un dizionario, è Forma elevata di organizzazione sociale, raggiunta grazie a un adeguato sviluppo di conoscenze materiali e intellettuali, progresso, educazione, rispetto per gli altri, urbanità. Quindi far funzionare l'urbanità, cioè la “cosa comune” è civiltà.

Far funzionare la cosa pubblica non richiede un atto di eroismo: quello appartiene a chi si sacrifica, a volte fino alla morte, per un alto ideale; e non si tratta nemmeno di aspirazione alla perfezione umana: persino a Dio alcuni uomini sono venuti una schifezza.
In questo caso, far funzionare la cosa pubblica consiste semplicemente nell'occuparsi degli “escrementi” abbandonati da imbecilli.
Per evitare incomprensioni, mi spiego meglio: dove non arrivano gli effetti del processo di civilizzazione, devono, necessariamente, arrivare i provvedimenti di chi è pagato per gestire un bene pubblico.
Non riesco a credere che chi ha il dovere di occuparsi del suolo pubblico non sia capace di risolvere un problema così banale: trovare una soluzione per la pulizia. Magari cercando di colpire duramente questi imbecilli che abbandonano sulla strada la spazzatura.
Qualcuno mi dirà che la saggezza consiglia di indulgere con gli imbecilli. Sono d'accordo. Ma non si può pretendere di farlo con chi imbecille non è; con chi amministra un bene pubblico.
La domanda che mi faccio oggi è la seguente: chi è più incapace, chi abbandona la spazzatura in quelle aree o chi dovrebbe pulire e non lo fa? Una prima semplicistica risposta è che sono incapaci sia gli uni che gli altri. Ma devo subito smentirmi, perché questo non è possibile: vorrebbe dire che chi è pagato per amministrare una cosa pubblica è un incapace. Allora faccio un'altra ipotesi: forse non si tratta di imbecillità, ma di menefreghismo.
Certamente chi abbandona in quei punti divani, materassi, sedie, forni, cucine ecc. è un imbecille ignorante, perché la raccolta dei rifiuti solidi è gratuita anche a domicilio. Ma è possibile che anche gli amministratori di un bene pubblico siano imbecilli e ignoranti? Spero che non sia così; anzi dico che è impossibile!
Se non è possibile istallare delle telecamere per multare chi sporca, forse basterebbe tener pulito: perché gli imbecilli se vedono sporco aggiungono la loro dose, ma se trovano pulito, alcuni, desistono dallo sporcare. O forse basterebbe mettere in quei punti dei bidoni per la differenziata.

 Nell'attesa di una sensibilizzazione del problema, provvedo a pubblicare questa lettera nel mio BLOG, facendone pervenire copia e foto ai mezzi di informazione e a tutti gli amministratori interessati.

Un cordiale saluto, Francesco Corradino.                                                                                                   

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